sabato 24 marzo 2012

SAMSARA

SAMSARA: Il percorso spirituale e le tentazioni di un giovane monaco buddista.

Voglio parlare di questo film, che per la seconda volta ho rivisto l'altra sera in tv, e per la seconda volta mi ha emozionato tantissimo.
TRAMA: Un paesaggio brullo e sconfinato sul quale domina un cielo blu indaco come se ne vedono solo alle elevate altitudini. Un gruppo di monaci tibetani: un vecchio, un giovane e un bambino, sale i ripidi pendii sassosi per raggiungere l'eremo dove si trova uno di loro, Tashi, il più promettente allievo del monastero, ha appena finito il suo percorso di meditazione durato 3 anni, 3 mesi, 3 giorni, 3 ore. La singolare carovana recupera il giovane eremita, consunto dall'austera ricerca spirituale e fanno ritorno al monastero. Sulla strada del ritorno, un cumolo di pierte attrae  l'attenzione di Tashi dove sulla sommità una grossa pietra reca una frase tibetana: " COME SI PUO' IMPEDIRE AD UNA GOCCIA D'ACQUA DI ASCIUGARSI?".
Con questo interrogativo inzia la storia di Tashi un giovane monaco che dopo i rigori dell'eremitaggio scopre ancora intatti i suoi desideri:questi erano stati imbrigliati, educati e infine repressi, ma erano sempre vivi. Esplode quindi il conflitto tra la vita monastica (amata sin dall'età di 5 anni) e la vita laica, con tutti i suoi piaceri e desideri. Tashi non ha mai vissuto fuori del monastero, ed ora ne avverte fortissimo il richiamo...
Tashi inizia così un cammino inverso a quello del Buddha Siddharta, Questi aveva vissuto nel mondo e nei piaceri fino a 29 anni, per poi lasciare tutto, compresa una bellissima moglie e l'adorato figlio.
Tashi fuori dal monastero scopre l'amore e il sesso, s'innamora della bella contadina Pema, la sposa, diventa padre e commette adulterio...e scopre che il "SAMSARA" :il mondo è complicato.
Essere padroni di se stessi e dei propri desideri vuol dire controllo e disciplna, vuol dire volontà e scelta? forse è meglio non avere nulla da controllare e comandare,cioè "non essere"...ma il problema è: siamo disposti a "non essere?. Tutto è implicito nel quesito di Apo,maestro di vita di Tashi,"E più importante inseguire mille desideri o conquistarne uno solo?" Io credo che quel solo desiderio da conquistare li comprenda tutti...è l'impulso irresistibile alla vita.
La chiave del film è forse in una domanda che,infatti, apre e chiude il film.

SAMSARA è un film denso,pieno di senso e sensualità,corposo,una gioia per gli occhi, tutto questo è stato creato utilizzando pochi,ma essensiali,ingredienti: Il paesaggio,magicalmente descritto tra gli scenari della valle del Ladak, nella regione del Kashmir a 4500 mt. di latitudine; la sapiente regia di Pan Nalin che con amore e pazienza (ha impiegato 10 anni) ha scritto e diretto questo film per il semplice gusto di farlo. Con la sua sensibilità estetica fa indugiare la macchina da presa su tanti piccoli particolari che rendono emozionanti qualsiasi immagine...il gioco di luce su un velo che ondeggia al vento,su una nuvola, sui silenzi del paesaggio, sui colori delle stagioni, sulle tinte forti dei costumi dei protagonisti...sullo sfondo incantevole delle vette imalaiane sempre coperte di neve.
Qualcuno non lo capirà, qualcun' altro troverà disdicevoli alcuni aspetti della cultura tibetana...come il fatto che i bambini vengano affidati ai monasteri da piccolissimi, senza contare che lo stesso svolgersi della storia dà un'eloquente risposta a questo dubbio...Qualcun'altro non capirà le scene erotiche e non nè vedrà la bellezza e il significato strettamente funzionale alla rappresentazione del percorso interiore di Tashi.



"COME SI PUO' IMPEDIRE AD UNA GOCCIA D'ACQUA DI ASCIUGARSI?"

 "...GETTANDOLA NEL MARE."



mercoledì 21 marzo 2012

PRECARIATO

Precariato e società...
è fantasia la stabilità
il lavoro è così inquadrato
a tempo determinato!

   OMAGGIO  A  TONINO  GUERRA

" C'è sempre un giorno nella vita di un uomo
    per raccogliere la bellezza del mondo poi,
    anche se vivi mille anni è soltanto
    la ripetizione di quell'incontro che aspetti.
    Ci sono farfalle che vivono un giorno
    e in quel giorno ci sono i lampi goduti
    di tutti i desideri..."




                                                       Dipinto di Tonino Guerra:"Funerale per una formica"

FAI DA TE ....L'ARTE DELL'ARRANGIARSI

DETERSIVO PER I PIATTI

ingredienti: 3 limoni, 400 ml d'acqua, 200 ml di sale,100 di aceto
Tagliate a pezzi i limoni e togliete i semi, poi mettete tutti gli ingrediendi in un frullatore, frullate molto molto bene, il composto deve risultare finissimo, dopodichè, fate bollire il tutto per 10 minuti. Consiglio di aggiunrere un cucchiaio di bicarbonato di sodio contro il calcare. Per l'uso mettere la quantità necessaria su una pugnetta. Si può usare anche per la lavastoviglie (2 cucchiai).



PUGNETTA LAVA PIATTI
Prendere una rete della confezione di arancie ripiegatela bene...







come nella foto cucire l'estremità,tirate il filo e annodate bene...ecco fatta la pugnetta!

martedì 20 marzo 2012

IL MITO DEL VASO DI PANDORA

Si narra che Prometeo, figlio del Titano Giapeto, modello l'uomo dall'argilla donandogli sembianze simili a quelle degli dei. Oltre a creare gli uomini Prometeo volle per loro il bene e perciò con l'aiuto di Atena rubò dalla fucina di Efesto una scintilla di fuoco e la donò agli uomini, poi insegnò loro come usarlo per fabbricare armi per cacciare,  difendersi e per costriure case e vasi.
Quando Zeus si accorse che gli uomini facevano sempre più progressi, adirato punì Prometeo, lo fece incatenare ad una roccia e un'aquila ogni giorno si nutriva del suo fegato che ogni notte ricresceva, così quel supplizio sarebbe stato eterno...A Zeus comunque quella vendetta non bastava: volle punire anche gli uomini, Per suo desiderio Efesto modellò una fanciulla con creta e acqua che fù chiamata Pandora in greco significa "tutti i doni", perchè ogni Dio le fece un dono: da Afrodite ricevette il fascino, l'abilità da Atena e da Ermes la curiosità...poi vestita d'argento e inghirlandata andò al cospetto di Zeus che le donò un vaso ben chiuso,facendosi promettere però di non aprirlo mai. Quando Pandora arrivò sulla terra,Il fratello di Prometeo, Epimeteo si innamorò di lei e volle sposarla. Pandora si dimostrò una brava moglie e i due vissero felici, ma poi la curiosità, donatale da Ermes, prese il sopravvento e una notte mentre Epimeteo dormiva aprì il vaso. Piano piano la donna sollevò il coperchio, ficcò il naso nella breve fessura ma subito si distaccò inorridita, un fumo denso, nero e acre uscì dal vaso e mille orribili fantasmi si delinearono nelle tenebre...uscirono violenti dal vaso tutti i mali,tutte le brutture, tutti i dolori e i vizi! Invano Pandora cerco di richuidere il vaso,ma, il fato inesorabile si compiva e dal quel giorno la vita degli uomini fù invasa da tutte le sventure scatenate da Zeus.
Quando il fumo denso fu evaporato, Pandora,credendo che il vaso ormai vuoto, guardò all'interno e vide una grazioso uccellino azzurro, era la speranza, l'unico bene rimasto ai mortali a conforto delle loro sventure.
Zeus aveva punito gli uomini con la curiosità rovinosa di Pandora,aveva voluto che i mali fossero liberi di causar loro infiniti castighi, ma aveva donato un dolce azzurro conforto: la speranza che non abbandona mai nessuno.

domenica 18 marzo 2012

IL MITO DI ECO E NARCISO

Narciso era figlio della ninfa Liriope e del fiume Cefiso, che innamorato della ninfa, l'avvolse nelle sue acque e nelle sue correnti possedendola. Da questa unione nacque un bambino di  indescrivibile bellezza e grazia. La madre, poichè voleva conoscere il suo destino si recò dal vate Tiresia, il più grande fra tutti gli indovini, dono avuto da Atena. Tiresia, dopo aver sentito le richieste di Liriope, le disse che suo figlio avrebbe avuto una lunga vita se non avesse mai conosciuto se stesso. Liriope non comprendendo la profezia se ne andrò e con il passare degli anni dimenticò quanto gli era stato profetizzato.
Narciso cresceva forte e di una bellezza tanto dolce e raffinata che tutti lo ammiravano, sia uomini che donne. Ma Narciso risfuggiva ogni attenzione amorosa, era pieno di vanità e insensibilità, tanto che un giorno regalò una spada ad Aminio, un suo acceso spasimante perchè si suicidasse, Aminio, tanto era grande l'amore per Narciso, ch si trafisse il cuore.
La storia vuole che la sorte di Narciso si incrociasse con quella della ninfa Eco, un incontro nefasto che fù la rovina di entrabi i giovani...
Si narra che la sposa di Zeus, Era, la cui gelosia era nota a tutti gli dei e a tutti i mortali, era sempre in cerca di tradimenti del marito e sfortuna volle che un giorno si rese conto  che la ninfa Eco, con le sue continue chiacchere la stava ingannando,dando tempo alle concubine di Zeus di mettersi in salvo. Grande fù la rabbia di Era che rese Eco destinata a ripetere per sempre solo le ultime parole dei discorsi che le rivolgevano.
Un giorno Narciso, mentre vagava nei boschi a tendere reti per catturare i cervi, viene visto da Eco che non potendo rivolgergli la parola, si limitò a rimirare la sua bellezza e estasita da tanta grazia subito se ne innamorò.
Narciso, intento a rincorrere i cervi, non si accorse di lei, ne si accorse di essersi allontanato troppo e di aver smarrito il sentiero,vistosi perso iniziò a chiamare aiuto. A quel punto Eco decise di mostrarsi, rispondendo al suo richiamo d'aiuto si presentò protendendo verso di lui teneramente le sue braccia e offrendosi come dono d'amore.Ma la reazione di Narciso fù spietata,alla vista di questa ninfa che si offriva a lui, fuggì. Eco avvilita e piena di vergogna scappò via e si nascose nel folto bosco dove incominciò a vivere in solitudine e la passione per Narciso era ogni giorno sempre più struggente che si dimenticò di vivere e il suo corpo deperì rapidamente fino a scomparire e a lsciare di lei solo la voce."D'ALLORA LA SUA PRESENZA SI MANIFESTA SOLO SOTTO FORMA DI VOCE, LA VOCE DI ECO, CHE CONTINUA A RIPETERE LE ULTIME PAROLE CHE GLI RIVOLGONO."
Gli dei vollero allora punire Narciso per la sua freddezza e insensibilità, mandarono Nemesi, dea della vendetta, che fece sì che Narciso,mentre si trovava presso una fonte, si chinasse a bere un sorso d'acqua così nel vedere la sua immagine riflessa immediatamente se ne innamorasse...così fù.
Narciso non consapevolle che aveva difronte se stesso, pieno d'amore ammirava quel volto e immergeva le braccia nell'acqua per sfiorarlo ma l'immagine scompariva non appena la toccava...
Narciso rimase a lungo presso quella fonte,senza accorgersi che i giorni scorrevano inesorabili, dimenticandosi si mangiare e bere,sostenuto solo dal pensiero che quel malefico sortilegio,che faceva si che quell'immagine gli sfuggisse,sparisse per sempre...alla fine morì presso la fonte che gli aveva regalato l'amore.
Quando le Naiadi (ninfe dell'acque) e le Driadi (ninfe delle querce) andarono a prendere il corpo per collocarlo sulla pira funebre,al suo posto trovarono uno splendido fiore bianco, che da lui prese il nome NARCISO.







mercoledì 14 marzo 2012

MY SONG











Questa canzone è dedicata al giovane GUY  BURCHETT: "Una domenica mentre ero in un stato d'animo particolare,ossessionato da certi pensieri,composi questo brano sulla morte...Il giorno dopo venni a sapere che Guy,il nostro fattorino della casa discografica,di soli 17 anni era morto in un incidente con il motorino. il giorno prima,Guy è morto mentre scrivevo questa canzone..." ELTON JHON.






Concerto di George Michael 17 Luglio 2007 "Summer Festival" LUCCA...................io e Vanna c'eravamo!!! Spettacolare! mitico!!



                                                                              

martedì 13 marzo 2012

MILU'

Milù mi sveglia ogni mattina
accarezzandomi con la zampina,
è una gattina molto affettuosa
con una faccina un pò curiosa,
ha due occhioni tondi tondi
e dei baffi lunghi e biondi
dove nel mezzo spicca un nasino
lucido, rosa e piccino piccino.
Milù miagolando ogni mattina
mi segue veloce dritta in cucina,
lì io preparo il caffè con le fette
per lei una ciotola con le crocchette,
poi le riempio di latte un piattino
dove lei tuffa golosa il musino,
dopo la pappa và verso la soglia
e si addormenta nella cesta di paglia.



lunedì 12 marzo 2012

PANDA






PANDA...










 PANDA minore...
 

 




  PANDA super

LE COSE DELLA VITA

Nella vita ci sono le cose vere e le cose supposte,
le cose vere le mettiamo nel cuore...
ma le supposte... dove le mettiamo??

Dal profondo del mio c..uore dedico questa "perla di saggezza" a tutti quelli che amano sostenersi con le cose vere,non con  le supposte...

IL CAGNOLINO PIU' FAMOSO

Si chiama BOO, è un Volpino di Pomeriana di cinque anni e la sua tenerezza la reso famoso in tutto il mondo.

giovedì 8 marzo 2012

FESTA DELLA DONNA


Quattro righe, per le donne
per le mamme e per le nonne
per le zie, per le cugine
e per tutte le bambine.
Oh le donne che fortuna
sono molte, mica una!
Tutte quante sono belle
luminose come stelle.
Sono la gioia dei maschietti
ma san fare anche dispetti.
Sono allegre e birichine
come delle mascherine.
Se mancassero le donne
niente balli, niente gonne
niente coccole e profumi
solo pasta coi legumi.
Bravo a chi li ha inventati
questi fiori delicati.
Ogni stella di mimosa
è una donna deliziosa.


AUGURI  A  TUTTE  LE  DONNE !



martedì 6 marzo 2012

FACCIAMOCI DUE RISATE....

Un carabiniere vuole comprare una pecora, così, un giorno di riposo si reca da un pastore, il quale, alla sua richista, gli dice di andare nel campo dove sono tutte le pecore e di scegliene una.Quando il militare torna da lui il pastore gli chiede:" Lei è un carabiniere?" "Si! come ha fatto a indovinare?" "Fra 200 pecore ha scelto il cane."



Un pastore deve raggiungere l'altra sponda di un fiume, sull'altra riva scorge un carabiniere che sta pescando, il pastore,non sicuro che le sue pecore riusciranno ad attraversare il fiume,domanda al carabiniere, se secondo lui riusciranno a non affogare. Il carabiniere, con tono sicuro, esclama:"Certamente,le sue pecore non rischiano niente!" Il pastore rassicurato spinge la prima pecora in acqua e ...glù..glù affonda,il pastore ne spinge una seconda, credendo che il fatto successo alla prima fosse soltanto un caso,ma anche la seconda..glù..glù affonda. Il pastore perplesso e irritato domanda al carabiniere:"Perchè mi ha detto che le mie pecore non correvano alcun rischio!Quando due di loro sono già affogate!?" Il carabiniere, sempre più convinto della sua teoria, esclama:"Prima è passata un'anatra e l'acqua gli bagnava soltanto la pancia!"





Un contadino cerca un bel gallo per le sue galline. Si reca alla fiera del paese e compra un bel gallo del Texas. Arrivato alla fattoria lo lascia libero nell'aia, e se ne va a far colazione. Dopo poco esce per mettere il gallo nella sua gabbia ma non lo vede più, si reca allora nel pollaio e trova tutte le galline stese a terra a zampe aperte e con la lingua di fuori...meravigliato il contadino continua a cercare il gallo, si avvia al recinto delle vacche e quando arriva le trova tutte per terra in estasi con la bava alla bocca..."Ma anche le vacche!"esclama incredulo recandosi dai maiali e anche lì stesso spettacolo le maiale che gemevano rotolandosi a terra, stessa sorte alle conoglie e alle pecore..tutte!Poi finalmente lo vede nel campo disteso per terra immobile, con gli avvoltoi che gli girano sopra."Oh! finalmente sei morto!Chiava chiava te' preso un'infarto!" Il galletto si gira verso il contadino e indicando in alto gli dice: " PSSSS....FIGHE!" 





Un  uomo stà guidando su una strada tortuosa di montagna. Una donna guida sulla stessa strada, ma in senso inverso. Nel momento in cui si incrociano la donna apre il finestrino dell'auto e grida: "MAIALE!!!!". L'uomo immediatamente, apre il suo finestrino e urla:" PUTTANA!!!".
Ognuno continua per la sua strada, e appena l'uomo gira il tornante successivo va a sbattere contro un grosso maiale al centro della strada........Ah! se gli uomini sapessero ascoltare!




lunedì 5 marzo 2012

MAGA MAGO'


 
Maga Magò ama tanto giocare
però è birbona sa solo barare.
Il giovedì organizza il Burraco la sera
con Merlino,Amelia e Macchia Nera,
per tutti prepara un ricco buffet
con polentine,cocacola e pure il caffè,
poi i quattro si siedono al tavolo verde
comincia la partita, si guarda chi perde
però fra loro c'è una che imbroglia!
e il torneo si trasforma in un parapiglia
si prendono a calci, schiaffi e spintoni
volano lacci, ganci e bottoni
...pure stavolta è finita così
la partita a Burraco del giovedì.






domenica 4 marzo 2012

MITOLOGIA: BELLEROFONTE



Bellerofonte aveva un unico sogno nella sua vita: galoppare su Pegaso, il cavallo alato.
 Quando Perseo aveva decapitato la Medusa,il suo sangue era sprofondato nella sabbia,da esso  nella notte nacque un bellissimo destriero alato e gli dei lo chiamaro Pegaso,decretando che poteva essere cavalcato solo da un grande eroe. Bellerofonte voleva essere quell'eroe.
Un giorno mentre si trovava nella Licia, Il re Iobate gli chiese un grosso favore,gli disse che il re di Caria, suo acerrimo nemico, aveva mandato nella Licia la Chimera. un terribile mostro che aveva la testa di capra,ilcorpo di leone e la coda di serpente, e dalle fauci emetteva un micidiale alito di fuoco capace di sterminare interi eserciti."Se solo potessi ucciderla!" sospirò il re. "i miei soldati sarebbero salvi e tu saresti un grande eroe!". La massima ambizione di Bellerofonte era proprio diventare un eroe, ma non aveva proprio idea di  come uccidere la Chimera.
Così andò a consultare un oracolo, che gli disse:"Prima devi catturare il cavallo alato mentre si abbevera alla fonte di Pirene, a Corinto. Poi devi domarlo con il morso d'oro di Atena. Solo così puoi sconfiggere il mostro!" Bellerofonte s'incamminò verso Corinto,trovò la fonte e si distese a dormire lungo la riva. Prima di chiudere gli occhi implorò la dea Atena di aiutarlo. La notte fece uno strano sogno, lo prendeva per mano una bellissima donna con un elmo alato e gli occhi azzuri e gli indicava un cespuglio coperto di foglie spinose.La mattina Bellerofonte venne svegliato dal grido di una civetta,balzò in piedi e lì proprio davanti a lui, c'era il cespuglio spinoso che aveva sognato, andò a spostare le foglie e trovò il morso d'oro e in quel preciso momento vide Pegaso che scendeva dal cielo per abbeverarsi. Mentre il cavallo ripiegava sui fianchi le candide ali ,Bellerfonte gli infilò il morso d'oro e gli balzò in groppa. Pegaso si librò  nel cielo volando verso est. Ben presto udirono un fragore di battaglia, era Chimera che stava annientando un drappello di soldati, Bellerofonte spronò Pegaso a scendere più vicino, riuscì così a scagliare una lancia di piombo nelle fauci del mostro, che rabbiosamente la inghiottì. Il piombo nel calore di quella golo infuoca cominciò a fondersi e scivolò nelle viscere della Chimera uccidendola.
Per premiarlo il re Iobate volle che Bellerofonte sposasse sua figlia e diventasse suo erede al trono.
Ma Bellerofonte ben presto di nuovo desiderò di cavalcare Pegaso. Cosi in una bella mattina d'estate, gli mise il morso d'oro e gli saltò in groppa."Vola Pegaso vola! Vola all'Olimpo perchè io veda i famosi Dei nei loro palazzi!" gridò con superbia. Zeus si infuriò, i mortali non potevano violare i segreti degli dei! Per punirlo mandò una zanzara a pungere Pegaso, il cavallo fece uno scarto e Bellerofonte precipitò verso terra..Pegaso riprese il volo e salì all'Olimpo, mentre Bellerofonte, l'orgoglioso eroe cadde fra i rovi e Zeus lo mandò a vagare nel mondo, cieco e zoppicante per il resto della sua miserabile vita.


 

OMAGGIO A LUCIO

Lassù non sei solo,lassù farai i tuoi migliori concerti  insieme a...Battisti,De Andrè,Rino Gaetano,Gaber,Lauzi e Mia Martini...Addio piccolo grande uomo.

giovedì 1 marzo 2012

LO YETI E LA FARFALLA


Lo yeti Georgi tutto solo stà
su un alto monte del Kurdistàn
nessuno lo vede è troppo lontano
ma sanno che esiste sull'altopiano.
Georgi è triste perchè sà
che mai nessuno vederlo potrà.
E' buono e docile anche se grosso
vorrebbe una boccia con un pesce rosso
oppure un pappagallo di vari colori
per fargli passare pensieri e dolori.
Un giorno una leggera farfalla
volò e si posò sulla sua spalla,
il cuore di Georgi battè forte nel petto
per l'emozione di quel fragile insetto.
Ma Georgi è ingnaro del suo breve destino
lui prova per lei già un amore divino
Struggente lo yeti guarda il cielo da giorni
sperando che poi, il suo amore ritorni...
...ma nessuno mai lassù arriverà
e solo per sempre lui resterà.



BEPPE IL GALLO


Da tre giorni il mio vicino
c'ha un bel gallo canterino
ha una voce pare Bocelli
fin dall'alba rompe i corbelli!
Fiero si muove a passo marziale
sembra proprio un generale.
Pare si senta il Re del cortile
il suo regno è vasto fino al fienile
come ogni Re ha una Regina
una sciocca e paffuta gallina
che avvisa sempre che ha fatto l'uovo
immaginate voi tutti quello che provo!
Beppe si chiama il reale pennuto,
chi sa da che parte del mondo è venuto,
dicono sia di una razza un pò strana
forse araba,turca o cubana
...non c'è più pace nel vicinato
il mio sogno e farlo impanato
servito con un consumè in tazzina
fatto ristretto con la sciocca gallina.


Beppe e consorte